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Ridurre la pressione: metodi non convenzionali

Ritmo, abitudini, alimentazione

La pressione arteriosa quando supera i limiti ci espone a notevoli rischi di natura cardiovascolare, ridurla quanto prima è un obiettivo primario di tutti noi. In un paese dove i problemi cardiovascolari sono la prima causa di morte (184.000 /annui), staccando di gran lunga la seconda, tumori (33.000 /annui) e la terza, Demenze/Alzheimer (26.000 /annui), il controllo della pressione arteriosa riveste un ruolo importantissimo di prevenzione, a tal punto che ancor prima di parlare di ipertensione, possiamo iniziare ad anticiparla parlando di pressione subottimale .

Metodi ”non convenzionali” non significa scientificamente non provati

La pressione arteriosa è la forza che il cuore esercita per far scorrere il sangue nei vasi, una forza eccessiva, causata da vasi ostruiti ad esempio, può causare danni alle pareti dei vasi stessi. Iniziando ad osservare la pressione medio/alta, conosciuta anche come pressione subottimale è possibile anticipare il rischio di invecchiamento vascolare patologico, una sfida che coinvolge: alimentazione, movimento, stress e buone abitudini.

La letteratura scientifica non fornisce indicazioni farmacologiche nei casi di pressione subottimale, mentre ci mostra come l’utilizzo di nutraceutici e fitoterapici possano avere un effetto positivo ed al contempo un elevato profilo di sicurezza. Questo al fine di ritardare fisiologicamente il più possibile o evitare addirittura, l’accesso alla terapia farmacologica.

120 mmHg su 80 mmHg ? è così per tutti?

Il rischio cardiovascolare non è uguale tra uomo e donna

I valori medi della pressione arteriosa seppure sembrino simili tra uomini e donne, rientrano in una serie di differenze di genere legate al mondo cardiovascolare, che negli ultimi 100 anni hanno prodotto una divergenza tra i sessi, troppo a svantaggio della donna:

  • La donna ha un tasso di mortalità più alto per problemi cardiovascolari
  • La donna viene meno sottoposta a coronarografie, stent e by pass
  • La donna vede più spesso il medico, ma quando è ammalata è trattata con meno farmaci
  • Gravidanza e menopausa sono due momenti della vita che predispongono all’ipertensione

Il sistema cardiovascolare della donna presenta differenze a livello fisiologico, fisiopatologico, di esposizione al rischio e perfino di risposta ai trattamenti. Non tutto va sempre a sfavore della donna, l’esempio della ”J curve” ne è la prova: si tratta di un fenomeno esclusivamente maschile per cui avere la massima bassa è rischioso (solo se sei uomo)!

L’uomo presenta la cosiddetta “J curve”, ossia: il rischio cardiovascolare aumenta anche quando la massima è sotto i 90 mmHg! Nella donna questo fenomeno non si trova e si osserva un normale aumento del rischio cardiovascolare in maniera lineare al crescere della pressione.

Medicina di genere e percezione del rischio

Queste ed altre differenze sono materia di studio dalla Medicina di Genere, una branchia della medicina che cerca di fare luce su preconcetti che sbilanciano la vera percezione di rischio. A spiegare bene questo concetto è una intervista del Dipartimento di Studi Socio Sanitari della regione Emilia-Romagna a più di 1000 donne a cui si chiedeva ”Quali malattie incutessero più timore?”. Per la maggiore la risposta ”Tumore alla Mammella” nonostante la principale causa di morte femminile sia l”infarto cardiaco”.

Riassumendo: i valori di pressione alta sono pericolosi tanto per l’uomo quanto per la donna, per quest’ultima però rappresenta la prima causa di morte e supera in proporzione l’uomo. Inoltre, la donna, presenta differenze fisiologiche e di consapevolezza generale sul proprio rischio di pressione alta. Come se non bastasse, come vedremo, esistono rischi sesso-specifici da tenere in considerazione.

Pressione: Donna low is better, Uomo normal is better

Se ridurre la pressione arteriosa è un fattore chiave di life quality, di benessere generale e di invecchiamento di successo, allora alcune tecniche non convenzionali possono aiutarci nel quotidiano.

Ridurre la pressione: 2-3 caffè (buoni) al giorno abbassano la minima

A partire dal 1984 il Brisighella Heart Study, uno dei più grandi studi italiani sull’epidemiologia dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari, monitora l’andamento dei fattori di rischio per l’aterosclerosi e l’incidenza della malattia coronarica nella popolazione rurale di Brisighella in provincia di Ravenna. 

Recentemente è stato attenzionato il consumo di caffè (buono e senza zucchero), è emerso che i bevitori regolari di caffè hanno una pressione arteriosa periferica e aortica significativamente più bassa rispetto ai non bevitori di caffè. Un effetto che però sembra non essere associato alla caffeina, quanto alle altre sostanze bioattive e antiossidanti del caffè.

Brisighella Heart Study (Cicero AFG, Fogacci F, D’Addato S, Grandi E, Rizzoli E, Borghi C, per conto del Brisighella Heart Study.  Consumo di caffè autodichiarato e pressione arteriosa centrale e periferica nella coorte del Brisighella Heart Study.  Nutrients. 2023; 15(2):312. 

Ridurre la pressione: il potere del cacao

Il cacao possiede un effetto benefico sulla pressione sanguigna. A confermarlo è l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che spiega come i flavonoidi da cacao aiutano il mantenimento dell’elasticità dei vasi sanguigni, esercitando di fatto un’azione vasodilatatoria per mezzo della liberazione di ossido nitrico. La lieve riduzione ad effetto medio-breve si osserva a partire da 10 g di cioccolato fondente che apportano 200 mg di catechine.

EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA). EFSA Journal 2012;10:2809.

Le controindicazioni che riguardano sia il caffè che il cacao sono possibili fastidi a livello gastrico come reflusso o gastrite nei soggetti sensibili.

Stress e pressione: GABA, il neurotrasmettitore del relax

Continuando a parlare di metodi non convenzionali e nutraceutici, troviamo una sostanza molto utilizzata nella gestione dello stress come il GABA. L’acido gamma amino-butirrico, possiede anche effetti sulla ipertensione arteriosa lieve, la minima dose giornaliera testata è di 700 mg al giorno e l’effetto sulla pressione sistolica e diastolica è nel range 0-5 mmHg.

Il GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio dedito a regolare l’eccitabilità neuronale e i messaggi sinaptici. Presente sia nel Tè che nel riso la sua disponibilità orale non è stata studiata e non sembra elevata, per questo è più facile trovarlo sotto forma di capsule o compresse.

Meccanismo di azione del GABA e suoi recettori.
Riferimento GABA e ipertensione: Shimada M et al, Clinical and Experimental Hypertension. 2009; 31:4,342-354

Abbassare i livelli di stress è sicuramente collegato alla protezione cardiovascolare, al rallentamento del battito e, di conseguenza, alla riduzione della pressione. Inoltre, a rimarcare questa connessione stress-pressione, interessanti sono le evidenze sul frequentare le aree verdi e sulle tecniche di respirazione controllata.

Frequentare aree verdi riduce l’utilizo di farmaci per l’ipertensione (British Medical Journal)

Restare in contatto con la natura, prendersi del tempo (anche poco, ma con frequenza) protegge il cuore, la mente e favorisce il respiro.

L’osservazione epidemiologica che hanno pubblicato ricercatori finlandesi sul prestigioso British Medical Journal associa la frequenza nel visitare spazi verdi con minor utilizzo di farmaci psicotropi, farmaci per l’asma ed ipertensivi.

L’utilizzo di farmaci per l’ipertensione, nel gruppo seguito (7000 persone) si riduceva del 36%: 1 persona su 3 riduce il bisogno al farmaco semplicemente frequentando con costanza un’area verde, concedendosi un momento di pace. Riduzione seguita anche dal -32% di farmaci per la salute mentale ed il -25% di farmaci per l’asma.

Research: Cross-sectional associations of different types of nature exposure with psychotropic, antihypertensive and asthma medication doi 10.1136/oemed-2022-108491 Journal: Occupational & Environmental Medicine

Fattori di rischio vecchi, nuovi e sesso specifici

I fattori di rischio cardiovascolare sono sempre dietro l’angolo, negli ultimi anni ne sono emersi di nuovi a cui prestare attenzione, tra cui: sindrome metabolica, alcuni markers infiammatori, anemia, depressione, fattori psicosociali, inquinamento!

Altri fattori vengono definiti sesso specifici e meritano di essere tenuti in considerazione quando abbiamo a che fare con una donna o un’uomo, per citarne alcuni: Fattori di rischio cardiovascolare specifici per la donna: menarca anticipato, emicrania, sindrome di ovaio policistico, diabete in gravidanza, ipertensione in gravidanza, menopausa anticipata, tiroiditi. Fattori di rischio cardiovascolare specifici per l’uomo: pressione sistolica minima inferiore ai 90 mmHg. (Centro studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere)

Riassumendo, per ridurre la pressione con metodi non convenzionali:

  • Puoi concederti fino a 3 caffè al giorno, senza zucchero, anche decaffeinati.
  • Un pezzettino di cioccolato extra-fondente al giorno, preferibilmente tra l’80% ed il 90%, ricco in flavonoli.
  • Gestisci lo stress dedicandoti a ciò che ami fare, mantenendo un corretto ritmo di vita, inoltre puoi associare il GABA
  • Fai una pausa in uno spazio verde almeno 3 volte a settimana
  • Esercizi di respirazione migliorano la pressione sanguigna e la funzione endoteliale (prova semplicemente ad inspirare per 6 secondi, trattenere per 5 secondi, espirare per 6 secondi, trattenere per 4 secondi e ripetere. L’allenamento di forza muscolare inspiratoria abbassa la pressione sanguigna e migliora la funzione endoteliale (Craighead DH et al. J Am Heart Assoc. 2021 Jul 6;10(13):e020980)

Autore:

Dr. Matteo D’Elia Biologo
Nutrizione e Nutraceutica Antiage Test di Nutrigenetica
Approfondimenti:
Stress: biologia, adattamento e patologia.
Microbiota Intestinale

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