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Glutine, Lattosio, Cortisolo: i test alimentari e le loro applicazioni

Difficoltà nella digestione di glutine e intolleranza al lattosio, ma anche carenza di vitamina D o alterati livelli di cortisolo e melatonina. Quante cose si possono vedere tramite i Test Alimentari?

Tante in realtà; ma è sempre bene saper scegliere i test giusti, farsi consigliare in maniera adeguata da un professionista, il quale saprà interpretare correttamente i risultati. Nella nutrizione personalizzata di tipo anti-age, i test alimentari richiesti dal Nutrizionista, sono un valido strumento per approfondire la conoscenza della persona.

Effettuare un test alimentare permette di approfondire la conoscenza del proprio corpo

Sospettare una intolleranza alimentare.. e se il problema fosse nell’intestino?

Al di la delle classiche intolleranze alimentari: glutine e lattosio, nella popolazione generale esistono altre tipologie di ”fastidi” associati ad alimenti che siano frutta, verdure, cereali od altro, e che spesso vengono considerate intolleranze. In realtà l’origine di quel disordine percepito risiede nell’intestino, nell’alterazione della flora batterica intestinale: la disbiosi.

A supporto di questo, esiste una sindrome, chiamata Sindrome dell’intestino Irritabile, caratterizzata da permeabilità intestinale e forte disarmonia dei batteri residenti nell’intestino, con abbondanza di batteri ”cattivi” a dispetto di batteri ”benefici”. Questa sindrome, produce nella persona sintomi esattamente simili ad una intolleranza per diversi alimenti: gonfiore, aria, difficoltà di digestione, pesantezza, stanchezza.

Per questo motivo, sospettare una intolleranza alimentare è tecnicamente sbagliato, è altresì corretto sospettare una disbiosi batterica!

Test per la disbiosi intestinale, Candida typing e passaporto del microbiota intestinale.

Tra i test alimentari più utilizzati dal Nutrizionista anti-age troviamo i test da campione fecale o urinario per la valutazione del benessere intestinale.

Nello specifico: è possibile indagare lo stato di Disbiosi intestinale dosando due indicatori come indicano e scatolo, composti che si formano dai processi di degradazione a carico delle proteine, oppure dosando l’istamina fecale, composto coinvolto nei processi infiammatori intestinali, il quale può segnalare sospette allergie o disturbi di tipo autoimmune a carico del tratto gastrointestinale.

Gli stessi test possono essere rivolti alla determinazione genomica della Candida, per capire quale ceppo sta colonizzando il tratto intestinale della persona, o alla permeabilità intestinale tramite la ricerca della zonulina (una proteina che chiude le giunzioni intestinali), o tramite la determinazione dell’assorbimento di specifici zuccheri.

Test da campione fecale per l’identificazione del genoma di Candida Albicans/Glabrata/Tropicalis , e sequenziamento massimo del microbiota intestinale inclusi lieviti, funghi e muffe (passaporto intestinale).

Lattosio, fruttosio e glucosio: il test del respiro o breath test

Il Breath test o “test del respiro”, è un esame diagnostico non invasivo che si effettua soffiando su un tubicino per valutare l’intolleranza al lattosio, il tempo di transito intestinale ed una eventuale colonizzazione anomala del nostro intestino da parte di alcuni batteri come Helicobacter pylori.

Helicobacter pylori è il principale responsabili di gastrite e malattia da reflusso gastroesofageo. Un ospite che normalmente risiede nella flora batterica del nostro tratto digerente, ma che merita di essere controllato onde evitare sui pericolosi aumenti. Chi soffre di gastrite e malattia da reflusso sa bene che questi disturbi possono avere eziologia varia: stress, alimentazione, ernia iatale, familiarità, sovrappeso, attività fisica troppo intensa. E sa altrettanto bene che la gestione della gastrite è altamente inter individuale: alcune persone trovano sollievo facendo piccoli pasti frequenti, altre al contrario trovano sollievo solo quando non mangiano affatto. In questo contesto Helicobacter pylori è un attore che può incidere sia come fattore di rischio, che come fattore di peggioramento dei sintomi. Il professionista spesso chiede la determinazione di questo batterio tramite breath test.

Il test del respiro è utile inoltre per valutare l’eventuale l’intolleranza al lattosio, la cosiddetta SIBO (small intestinal bacterial overgrowth) crescita anomala di batteri per mezzo di ingestione di glucosio, lattulosio o inulina o il malassorbimento di fruttosio.

Igiene e qualità del sonno: il profilo della melatonina

La melatonina è un ormone capace di indurre il sonno, segue un ritmo circadiano ed il principale stimolo per la sua secrezione è il buio. La melatonina è spesso implicata nei disturbi del sonno, non mancano perciò in commercio prodotti fitoterapici di vario formato ( comprese caramelle) contenenti questo ormone, puntualmente venduti come ”coadiuvanti il sonno”. Attenzione! La melatonina è un ormone a carattere inducile, il che significa che se una persona inizia ad assumerla dall’esterno in maniera continuativa per dormire, alla lunga, la ghiandola pineale ne produrrà meno, innescando un circolo vizioso che ”lega” il bisogno di sonno alla melatonina esogena.

Ma cosa si intende per igiene o qualità del sonno? Un sonno regolare in linea di principio rispetta 3 regole:

  • Poco tempo per addormentarsi
  • Nessun risveglio notturno
  • Energia mattutina e nessun senso di stanchezza o spossatezza

Stabilire il profilo della melatonina è possibile tramite i test salivari

In pratica significa testare la capacità del nostro corpo di produrre melatonina a sufficienza per essere considerata ”normale”, ed una volta appurato questo, è possibile aiutare il sonno (in caso sia alterato) con metodi naturali che escludano la melatonina esogena. Fanno parte di queste strategie: ridurre il consumo di glutine serale, applicare tecniche anti-stress, scegliere una tisana o un infuso pomeridiano calmante e mio-rilassante.

Oltre che regolare il ritmo sonno-veglia, la melatonina presenta una bibliografia scientifica molto ampia relativamente a problematiche come: depressione, tumori, Alzheimer, schizofrenia, malattie neuronali in genere e malattie cardiovascolari in genere. In attesa di evidenze più confortanti e sicure, appare chiaro come la melatonina sia implicata in tantissimi processi biologici, per cui, mantenere la sua normale secrezione è di fondamentale importanza.

I test salivari per: stress, sonno e performance sportiva

Il CAR (Cortisol Awake Response) è il picco mattutino al risveglio del cortisolo nel sangue: l’ormone dello stress, o della paura. Il cortisolo segue un ritmo circadiano, più o meno stabile: si ha un picco poco prima del risveglio ed una graduale diminuzione fino a sera, per poi ripetere il ciclo il giorno seguente. Il parametro CAR si misura appunto al mattino, tramite un test salivare, per mezzo di tamponi da trattenere in bocca per qualche minuto, con successivo dosaggio del cortisolo eseguito in laboratorio, il quale non deve superare i livelli fisiologici.

I livelli di stress si possono stimare anche tramite la determinazione del Adrenal Stress Index Profile che raccoglie cortisolo e androstenolone solfato, mentre il profilo ormonale può essere valutare tramite determinazione di: progesterone, androsterone, testosterone, estradiolo, estriolo ed estrone, al fine di valutare parametri interpersonali come stress, sonno e prestazione sportiva

I test genetici per lo sport, intolleranze e deficit vitamina D

I test genetici si basano sulla presenza o meno di specifici geni nel DNA.

Ad esempio: il test genetico per il glutine, cerca eventuali polimorfismi su due geni specifici (DQ2 e DQ8). Un polimorfismo è una alterazione a carico di quel gene, per cui il suo lavoro viene compromesso o svolto a metà. Infatti, polimorfismi a carico di questi geni specifici, descrivono una persona ”potenzialmente celiaca”. Una informazione utile solo se consigliata e gestita da un professionista, il quale provvederà a non allarmare la situazione, ma proporrà screening periodici per intervenire tempestivamente in caso la malattia si manifestasse.

In maniera del tutto analoga esiste il test per il deficit di vitamina D. Il gene che si osserva è il VRD (Vitamin D Receptor protein), le cui mutazioni diminuiscono il numero di recettori per la vitamina D in tutto il corpo e, di conseguenza, le persone che presentano questo polimorfismo hanno livelli di vitamina D nel sangue più bassi. Un test di questo genere, ad esempio, permette al professionista di giustificare o meno l’integrazione con vitamina D.

Panel di geni legati allo sport, alla salute ed alla nutrizione

I test genetici danno informazioni sul nostro DNA, in un certo senso provano a quantificare la probabilità di incorrere in un problema futuro, legato alla genetica ovviamente. Una informazione certamente utile per programmare al meglio, oltre le raccomandazioni comunitarie, la propria vita anti-age e preventiva.

Diversi laboratori in Italia che si occupano di test genetici, propongono pannel specifici, ovvero un insieme di geni e polimorfismi associati, che considerati come gruppo unito, possono dare una indicazione relativamente alla attività sportiva (intesa come prestazione o capacità di recupero), relativamente alla salute in generale (rischio di sviluppare osteoporosi, ad esempio) e relativamente alla nutrizione ed i processi fisiologici legati al metabolismo.

Parametro da valutare:CaffeinaTendinopatieMassa grassaPerformanceStress OssidativoFratture
Geni coinvoltiCYP1A2COL1A1FTOACESOD2RANK-L
ACTN3GSTM1OPG
GSTT1VDR
Pannel specifico per l’attività sportiva
Parametro da valutare: OsteoporosiSindrome metabolicaRadicali liberiCardio metabolicoCardio infiammazioneOmocisteina
Geni coinvolti RANK-LGCKSOD2 TNF-alfaTNF-alfaMTHFR
ESR-1IL6GSTM1 CYP1A2 CYP1A2MTR
VDRTCF7L2GSTT1 GSTM1IL-6MTRR
Pannel specifico per la salute generale

Legenda dei geni coinvolti e loro funzioni:

CYP1A2: citocromo P450 1A2, un membro del sistema ossidasi a funzione mista del citocromo P450, è coinvolto nel metabolismo degli xenobiotici nel corpo

COL1A1: codifica il principale componente del collagene di tipo I, il collagene fibrillare presente nella maggior parte dei tessuti connettivi, inclusa la cartilagine

FTO: Proteina associata alla massa grassa e all’obesità nota anche come FTO diossigenasi alfa-chetoglutarato

ACTN3: L’alfa-actinina-3, nota anche come isoforma del muscolo scheletrico alfa-actinina 3 o proteina di reticolazione dell’F-actina, è una proteina

GSTM1 e GSTT1: geni coinvolti con il trasferimento di glutatione

RANK-L e OPG: ligandi di osteoprotegerina e fattore di differenziazione degli osteoclasti

VDR: recettore del calcitriolo, conosciuto anche come recettore della vitamina D

ESR-1: recettore estrogenico

GCK: gene associato a problematiche come iperinsulinemia e ipoglicemia

IL-6: gene che codifica citochine pro-infiammatorie

TCF7L2: gene i cui polimorfismi sono associati a diabete di tipo 2

TNF-alfa: Il fattore di necrosi tumorale α è una citochina coinvolta nell’infiammazione sistemica ed è membro di un gruppo di citochine che stimolano la reazione della fase acuta

MTHFR: codifica l’enzima metabolico coinvolto nella conversione della omocisteina a metionina, uno specifico polimorfismo causa la riduzione del 50 % dell’attività enzimatica di questa proteina con conseguente rischio cardiometabolico.

MTR e MTRR: geni che codificano enzimi coinvolti nel metabolismo della metionina

Autore:

Dr. Matteo D’Elia, Biologo Nutrizionista Anti-Age | Dipartimento tecnico-scientifico Santiveri Italia

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