NUTRIMED: hub di nutrizionisti anti-age

Probiotici e metalli pesanti

la disintossicazione è possibile?

Insonnia, articolazioni rigide, piccole dimenticanze, stanchezza cronica: sono tutti disturbi molto frequenti ai quali spesso non si da il giusto peso. Sebbene possano avere origini diverse tra loro, è importante sapere che sono alcuni dei sintomi collegati ad un eccesso di metalli pesanti presenti nel nostro corpo.

Da qui sorge la necessità di liberare l’organismo da queste sostanze e lo si può fare in due modi: provando a ridurne l’assunzione o aumentando la loro escrezione. Negli ultimi anni ha fatto strada l’ipotesi che i probiotici possano essere utili a questo scopo.

I probiotici possono ridurre i metalli pesanti nel nostro corpo?

Cosa sono i metalli pesanti?

metalli pesanti sono componenti della crosta terrestre e sono naturalmente presenti nel terreno, nell’acqua e nell’atmosfera in piccole quantità (a livello di tracce). Dai loro siti di deposito possono essere mobilizzati dall’uomo a causa di attività estrattiva e di processi industriali.

Se volessimo essere ancora più tecnici: per metalli pesanti si intendono convenzionalmente quei metalli che hanno una densità maggiore di 4,5 grammi per centimetro cubo; esempi di metalli pesanti sono arsenico, cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo, tallio, vanadio.

Dove si nascondono?

L’epidemiologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità avverte che i metalli pesanti in Europa come il cadmio, il piombo e il mercurio sono spesso presenti nell’aria come risultato di diversi tipi di attività industriale. Anche quando la loro concentrazione nell’atmosfera è bassa, si possono accumulare nel terreno entrando nella catena alimentare (sia via terra che via acqua).

Questo significa che i metalli pesanti si possono accumulare in tutti quegli alimenti di terra ed acqua, laddove quest’ultime siano ricche di metalli pesanti. Particolare attenzione dunque a verdura, frutta e pesci, specie se di grossa taglia.

I metalli pesanti sono quasi la metà dei principali inquinanti che influenzano il nostro corpo. Sovrappeso, malattie infiammatorie croniche, tumori, sono conseguenze dirette dell’inquinamento. I metalli pesanti precedono altri inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA), Amianto, pesticidi e fertilizzanti, solventi e idrocarburi in genere.

La rivista Il Salvagente ha pubblicato una inchiesta di Livia Parisi nel Marzo 2016 in cui denunciava la contaminazione di metalli pesanti in Europa. Con particolare stupore l’Italia era decisamente ”ricca” di metalli pesanti nei suoi terreni. Sono tre regioni del nord quelle in condizioni più preoccupanti, ovvero in cui si registra un valore preoccupante per almeno un metallo nella quasi totalità dei campioni analizzati: Emilia-RomagnaLombardia e Friuli Venezia Giulia.

Percentuale di campioni provenienti da terreni agricoli con concentrazioni di metalli pesanti superiori alla soglia (fonte: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412015301203)

Gli effetti dei metalli pesanti sul nostro corpo

I metalli pesanti interagiscono con il nostro metabolismo: lo rallentano, lo complicano, lo appesantiscono e lo scoordinano.

Nello specifico i metalli pesanti hanno due effetti: il primo, quello di ossidare generando radicali liberi e consumando velocemente molecole antiossidanti, il secondo, quello di legarsi ad enzimi e ridurne la funzione. Questi due meccanismi generano, in qualsiasi distretto del nostro corpo: ossidazione, infiammazione, danno cellulare e morte cellulare. (Fu Z, Xi S. The effects of heavy metals on human metabolism. Toxicol Mech Methods. 2020 Mar.)

Bioassorbimento dei metalli pesanti

Sebbene in natura esistono già diversi materiale e sostanze capaci di assorbire e ”alchilare” i metalli pesanti, si tratta di materiali e sostanze utilizzate in natura, non sul nostro corpo.

Già esistono alghe, funghi e microrganismi capaci di assorbire metalli pesanti in natura, per bonificare piccole aree, ma esistono anche materiali innovativi come materiale composito MOF/polimero messo a punto da ricercatori dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e descritto su “ACS Central Science”, che potrebbe  finalmente fornire acqua potabile al miliardo circa di persone che oggi sono esposte ai gravi rischi sanitari legati all’uso di acqua contaminata da sostanze come piombo e arsenico.

Esistono diverse ipotesi di ”chelazione” metalli pesanti per mezzo botanicals vegetali tra cui alga clorella, crusca di riso, coriandolo. per le quali purtroppo mancano ancora trial clinici sull’uomo.

Esiste al contrario un primo studio sull’uomo circa l’effetto dei probiotici come strategia di detossificazione da metalli pesanti, pubblicato nell’ottobre 2014 sull’American Society of Microbiology Journals

Il primo studio sull’uomo che ha valutato il potere ”disintossicante” dei probiotici nei confronti dei metalli tossici

Influenza dei probiotici e del microbioma intestinale sui livelli di metalli tossici

I ricercatori hanno voluto prendere in considerazione due delle popolazioni più vulnerabili a rischio di esposizione alle tossine ambientali, ovvero donne in gravidanza e bambini, in un luogo, Mwanza, in Tanzania, che a causa della sua vicinanza al Lago Vittoria e della dieta ricca di pesce della popolazione genera negli abitanti una elevata presenza di metalli pesanti nel corpo.

Lago vittoria, Tanzania. Il commento dei ricercatori quando hanno analizzato i pesci di questo lago è stato: ”È molto preoccupante osservare livelli così elevati di metalli nei pesci ciprinidi d’argento, poiché il consumo quotidiano di questa specie è comune, specialmente nelle persone economicamente svantaggiate a causa del suo prezzo accessibile.”

Lo studio ha preso in considerazione un totale di 44 ragazzi in età scolare di età compresa tra 6 e 10 anni, dividendoli in due gruppi: 22 di essi avrebbero assunto latte, mentre gli altri 22 nel gruppo sperimentale ricevevano yogurt prodotto localmente contenente 1 × 1010  UFC Lactobacillus rhamnosus.

Il gruppo di donne in gravidanza, per valutare l’influenza della nutrizione materna e sul microbioma, era composto da 60 donne in gravidanza, di cui 26 hanno ricevuto uno yogurt probiotico contenente 1 × 10 10  CFU L. rhamnosus integrato con Moringa, una pianta ricca di micronutrienti, per migliorare la nutrizione materna. Tutte le donne reclutate erano in stato di gravidanza tra 12 e 24 settimane e di età compresa tra 18 e 40 anni.

I risultati del Trial clinico controllato: i probiotici combattono l’esposizione ai metalli pesanti tossici 

I livelli di metalli nei due gruppi erano discreti, in particolare il piombo, era molto elevati nel gruppo dei ragazzi in età scolare, per cui i loro effetti possono essere particolarmente dannosi. Questa differenza di concentrazione tra adulti e bambini potrebbe essere dovuta al ridotto assorbimento negli adulti, poiché solo dal 5 al 15% del piombo ingerito viene assorbito nell’intestino degli adulti, mentre nei bambini l’assorbimento può arrivare fino al 40% 

Alla fine dell’esperimento durato 25 giorni peri ragazzi e quasi 100 per le donne in gravidanza, non sono state rilevate differenze statisticamente significative nei livelli di metalli nel sangue nel gruppo dei ragazzi più giovani, sebbene si vedesse un debole tendenza alla riduzione dei livelli ematici di piombo e arsenico. Nel gruppo delle donne in gravidanza invece questo effetto ha raggiunto un livello statisticamente significativo.

Yogurt ricco di fermenti e Lactobacillus Rhamnosus

Gli studi hanno fornito la prima prova positiva per l’uso di probiotici per combattere l’esposizione ai metalli pesanti tossici nelle popolazioni umane vulnerabili. I risultati che confrontano gli interventi a breve e a lungo termine suggeriscono che il consumo di probiotici non ha un effetto ad azione rapida, ma agisce piuttosto a lungo termine. È interessante notare che in entrambi i gruppi di studio il mercurio e l’arsenico sono aumentati nei gruppi di controllo.

La capacità detossificante dei probiotici è probabilmente dovuta al fatto che il meccanismo d’azione implica la prevenzione dell’assorbimento nel corpo dal tratto gastrointestinale, piuttosto che l’eliminazione di ciò che è già nel corpo, come avviene nella terapia chelante. I lattobacilli bioassorbono i metalli pesanti prima che essi vengano assorbiti nel nostro organismo. Inoltre, un’altro meccanismo da tenere in considerazione è la degradazione della mucina nei soggetti con disbiosi intestinale, la quale potrebbe facilitare un maggiore assorbimento di metalli influenzando la funzione di barriera intestinale, esponendo questi individui a maggior rischio di accumulo di metalli.

Autore:

Dr. Matteo D’Elia Biologo
Nutrizione e Nutraceutica Antiage Test di Nutrigenetica
Approfondimenti:
Stress: biologia, adattamento e patologia.
Microbiota Intestinale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *